Le passeggiate virtuali lungo le strade giapponesi (il programma permette di visitare 12 città giapponesi per mezzo di fotografie scattate a livello della strada a 360 gradi) non sembrano affatto essere di gradimento del professore di diritto costituzionale alla Sophia University di Tokio Yasuhiko Tajiama che spiega il suo disappunto: “E’ necessario far sapere alle società che un colosso dell’Information Technology viola apertamente i diritti della privacy, diritti importanti di cui godono i cittadini”.

La ‘Campagna contro la sorveglianza della società’, un gruppo giapponese di attivisti a capo del quale vi è il professore, chiede esplicitamente il blocco delle attività di Street View. Dopo che alcuni internauti si sono riconosciuti sulle strade riprese da Google erano sorti i primi problemi in altri paesi d’Europa.

Google infatti non rientra più nella top20 delle aziende più affidabili sulla tutela della riservatezza a causa proprio del programma Street View che in alcuni paesi arabi è bandito perché potenzialmente utilizzabile da terroristi. Nel 2009 il programma, già presente in diverse città di Usa, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna e Italia, dovrebbe uscire anche nel Regno Unito.

Fonte: Quo Media

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