“La conferenza di apertura sarà tenuta da Phil Schiller, poiché questa edizione sarà l’ultima cui parteciperà Apple. Non ha più senso fare un grande investimento in una fiera specializzata a cui non parteciperemo in futuro“, ha dichiarato il portavoce dell’azienda Steve Dowling, scatenendo le reazioni di stampa e addetti ai lavori.
La prima e inevitabile reazione è stata di preoccupazione per lo stato di salute di Steve Jobs, che torna all’ordine del giorno ogniqualvolta il leader della casa della Mela comunica qualche cambio di programma o manifesta eccessiva magrezza. La Apple ha invece tenuto a precisare che l’abbandono della manifestazione è causato dalla scarsa fiducia nutrita nella stessa e ha chiarito di essere in grado di raggiungere ugualmente un volume di pubblico notevole anche con gli eventi organizzati ad hoc, tramite i propri store e tramite i nuovi media: la partecipazione a una fiera di settore non risulta quindi così importante da dover giustificare l’investimento di ingenti risorse.
MacWorld, ha proseguito la casa della Mela, rappresenta un passato che quasi costringeva a presentare un prodotto sensazionale ogni anno. In quest’ultimo aspetto risiede probabilmente, problemi di salute o no, la ragione della mancata presenza di Jobs: quest’anno non ci sono iPhone o MacBook con cui lasciare a bocca aperta una platea adorante e per fare il punto della situazione può bastare l’intervento di Schiller. Inoltre, e qui si torna a ipotizzare una situazione medica non rosea per Jobs, Schiller è il primo candidato a raccogliere il testimone dell’attuale leader del gruppo.
Fonte: Quo Media