Come già detto in altri articoli, Google sta operando una grande riorganizzazione grafica e funzionale dei suoi servizi, agendo lentamente su ciascuno di essi, in modo da poterlo completare, e passare a quello successivo. In questi giorni possiamo notare i primi cambiamenti di Gmail: dei colori più uniformi e con meno contrasto, con l’enfasi sui grandi bottoni rossi e blu che spiccano sottolineando le importanti funzioni che ricoprono. Gli esperti analisti pubblicano le loro opinioni, cercando di spiegare quali siano gli intendimenti di Google per motivare i propri cambiamenti.
La più accreditata sembra essere quella che vuole Google preoccupata per la fedeltà dei propri utenti, e protesa dunque a dare un nuovo aspetto ai propri servizi, arricchendoli con funzionalità nuove, per potersi tenere stretti gli utenti contro l’espansione di Apple e Microsoft. Scendendo nel merito di Gmail, gli utenti si trovano con il tema Preview e Preview (Dense). Questi due stili sono stati offerti perchè sia possibile effettuare cambiamenti dinamici alla loro interfaccia per venire incontro alle differenti dimensioni degli schermi, e perchè si adattino alle preferenze dell’utenza. Lo stesso accorgimento riguarderà Google Calendar. La direzione di rendere tutto suscettibile a cambiamenti, dunque rendere l’interfaccia grafica “elastica” per successivi aggiustamenti o l’implementazione di nuove funzioni, sembra teso a fornire all’utente tutti i servizi di cui può avere bisogno, indipendentemente dal dispositivo che usa per interagire con essi.
Per fare questo tuttavia, continuano gli analisti, Google potrebbe essere costretto a stringere degli accordi con altre realtà – Microsoft ed Apple (ndr) -dai quali, alla lunga, potrebbe poi non sentirsi più beneficiata. Anche il lancio di Google+, avvenuta in questi giorni, non sembra avere suscitato un parere diverso: la prossima introduzione di app ad hoc per l’interazione con questo nuovo social network da parte di dispositivi con sistemi iOS e Windows Phone, dovrà per forza aprire il dialogo con dei giganti della comunicazione che, proprio come Google sta cercando di fare, tendono invece a monopolizzare l’attenzione dell’utente.
Google+, e tutti i cambiamenti fatti per esso al motore di ricerca, webclient email e calendario, è l’elemento accentratore della politica attuale di Google, verso il quale saremo spinti volenti o nolenti per potere sfruttare a pieno tutti gli strumenti accessori che graviteranno attorno al social network. Se questa intenzione può andare bene ai moltissimi (milioni) di utenti che usano giornalmente Facebook ed altri aggregatori sociali, cosa faranno gli altrettanto numerosissimi fruitori che non sopportano questa tecnologia di comunicazione?