Data l’anno scorso l’entrata di Amazon nello store della musica su internet e i risultati non sembrano essere eccellenti: pur essendo il numero 2 negli Stati Uniti, il distacco che lo separa da iTunes è ancora grande.
Quest’anno Amazon avrebbe venduto 130 milioni di titoli di licenza per la musica online contro i 2,4 miliardi venduti da iTunes, uno scarto a dir poco impressionante (bisogna comunque dire che la piattaforma Apple è disponibile in 20 paesi, mentre il servizio Amazon è per ora disponibile solo negli Stati Uniti e in G.B.).
Amazon attua comunque una strategia basata sulle tariffe concorrenziali: i titoli sono disponibili a 99 cents di dollari, gli album completi sono scaricabili al prezzo di 8,99 dollari per i primi 100 della lista, mentre quelli successivi sono scaricabili a 11,99 dollari ( iTunes propone i titoli a 1,29 cents).
Russ Crupnick, analista NPD Group, fa notare che Amazon si è creata una sua fetta di clientela senza minimamente destabilizzare quella iTunes: gli utilizzatori iTunes sono in prevalenza donne (per il 56% dei casi) e giovani, mentre tra gli utilizzatori di Amazon le donne sono poche (36%), così come sono scarsi i giovani (oltre 1/3 dei clienti hanno tra i 36 e i 50 anni, e un altro terzo ha tra i 26 e i 35 anni). Se davvero intende essere un concorrente pericoloso, Amazon dovrebbe strategicamente cercare di portare via una fetta della clientela iTunes.
Fonte: Quo Media