
Quando si vuole modificare il ritmo di una narrazione, è fondamentale operare in maniera oculata sul montaggio video: ecco con quali tecniche si può procedere.
Un film, un cortometraggio, un videoclip musicale o qualunque altro tipo di contenuto multimediale sono caratterizzati da un ritmo più o meno lento la cui intensità può essere modificata con l’aiuto del montaggio. Il cosiddetto editing video, infatti, non serve solo a eliminare questa o quella scena, ma può essere sfruttato per molti altri scopi, differenti anche in base alle tecniche a cui si decide di ricorrere.
Le più note tecniche di montaggio
La cutaway, per esempio, è una tecnica grazie a cui lo spettatore viene come traslato in un luogo o in un momento differente del tutto all’improvviso, a volte perfino in modo brusco. Il cross dissolve, invece, viene usato quando si vuol produrre una transizione lenta e delicata, al punto che si fa fatica perfino a notarla. Non è, quindi, un vero e proprio taglio, quanto piuttosto una sovrapposizione di ambienti, di scene e di contesti, che sommati tra loro danno origine a qualcosa di nuovo.
Se si vuole ricorrere a un taglio effettivo, non si può far altro che adoperare la tecnica del jump cut, in virtù della quale si viene spostati in un punto della narrazione diverso da quello precedente. Con il jump cut il ritmo viene velocizzato per effetto di una forte discontinuità, in conseguenza della quale si intensifica la percezione del passare del tempo e del cambio di scena.
I film di Rocky e quelli di Hitchcock
Anche chi non è esperto di elaborazioni video può notare alcune delle tecniche di editing più diffuse in film molto noti. Per esempio, il quarto capitolo della serie di Rocky, mostra, nel proporre gli allenamenti del protagonista, un tipico esempio della tecnica di montage. Si tratta di una soluzione che prevede un cambio di ambientazioni e un dilatarsi del tempo (almeno in relazione al jump cut), con varie scene in successione che non prevedono una continuità di azione.
È un po’ come se si chiedesse in maniera indiretta allo spettatore di dedurre che cosa è avvenuto tra una scena e l’altra. Anche molti film di Alfred Hitchcock possono aiutare a conoscere una tecnica di montaggio: si tratta della wipe, che consiste nell’inserire in una scena quella precedente, dando vita a un effetto straniante per una transizione di cui lo spettatore neppure si rende conto. È quello che avviene, per esempio, quando un attore passa davanti all’obiettivo oscurando la ripresa, così da introdurre la scena successiva.
Tagli sull’azione: che cosa sono e a che cosa servono
In molti film di azione vengono utilizzati e si possono riconoscere i tagli sull’azione. Essi sono il frutto di una tecnica per effetto della quale l’attenzione di chi guarda viene orientata verso un punto specifico, come per esempio una finestra aperta, due mani che si sfiorano, una freccia scoccata da un arco, eccetera. Nel caso in cui si decida di sfruttare il taglio sull’azione, si deve essere consci del fatto che il ritmo riveste un ruolo di primo piano. Occorre, inoltre, trovare il punto esatto nel quale si deve compiere il passaggio, garantendo vieppiù il miglior sincronismo possibile con l’azione o con il suono.
Il dissolvimento graduale della scena prende il nome di fade out; il fade in, al contrario, è la tecnica che prevede il graduale apparire delle immagini. Queste due soluzioni non vanno confuse con il cross dissolve, che prevede l’interazione tra due scene e non, invece, il passaggio da una scena al nero o viceversa.