Anche se con un inizio un po’ stentato, negli ultimi anni gli E-book stanno recuperando il terreno perso e soppiantando, soprattutto negli ambienti professionali, i tradizionali “libroni” di manualistica o di appunti lavorativi. Uno degli aspetti più interessanti degli E-book sta nel fatto che non bisogna essere dei professionisti per crearne, anche se il processo che porta al prodotto finito non è propriamente intuitivo. Nell’ottica di fornire un aiuto per coloro che intendono creare i propri E-book diamo qualche linea guida, e qualche concetto di base, per riuscire nello scopo.
Partendo dal testo sorgente, chiariamo che questo deve essere privo di qualunque formattazione o simboli che potrebbero non essere interpretati nel formato finale del testo. Se questo non dovesse essere il vostro caso, l’unico metodo per avere un buon testo sorgente è quello di ripulirlo a mano. Questo processo potrebbe anche essere automatizzato, ma al momento vi indichiamo la strada sicura. Un buon tipo di testo sorgente dal quale cominciare potrebbe essere scritto in linguaggio HTML: questo standard consente infatti di poter accedere direttamente alla sorgente del linguaggio per correggerne i simboli, la formattazione o gli stili che non vogliamo nel testo finale.
Tipicamente però, il testo che vogliamo diventi un E-book è disponibile sotto forma di documento .doc o .pdf , non in HTML. Tuttavia quasi tutti i processor di testo, consentono di esportare i propri formati in versione HTML, o in versione PDF. Entrambi questi formati sono validi punti di partenza per la successiva conversione verso il formato definitivo che rappresenta E-book pronto per essere letto dai dispositivi preposti. Esportiamo dunque il nostro testo in HTML o PDF fermo restando gli accorgimenti di pulizia di formattazione appena espressi.
Ottenuto il nostro testo, privo di errori e formattazioni che potrebbero causare cattiva interpretazione da parte del software deputato alla conversione finale, ci si pone il problema di quale formato di destinazione scegliere per poi distribuire il nostro E-book. Infatti a diversi dispositivi, corrispondono diversi tipi di file: dovendo venire incontro alla maggior parte di pubblico, siamo costretti a conoscere peculiarità e difetti di ciascuno degli standard di destinazione più popolari.
EPub: è un formato non proprietario che si basa su XHTML, e per questo motivo è largamente supportato dai lettori E-book. Proprio per la sua flessibilità, presenta qualche lato negativo quando il documento da riprodurre deriva da un PDF, che mal si adatta ad essere re-formattato e re-impaginato in automatico. Altro punto a sfavore è rappresentato dal non avere una modalità standard per interpretare e pubblicare le annotazioni, il che nuovamente andrebbe ad inficiare la formattazione del documento iniziale.
Kindle: utilizza una versione precedente di Epub, MOBI, acquistata da Amazon che ha reso standard questo formato per i propri lettori di E-book.
PDF: anche questo tipo di file può essere passato al lettore per la riproduzione. Il problema che presenta è speculare a quello indicato con Epub: la formattazione PDF cerca di convertire il testo nella maniera più precisa possibile, dunque il testo finito che andrà nelle lettore non si adatterà al particolare dispositivo sul quale viene riprodotto. Questo potrebbe portare a problemi di visualizzazione come margini sbagliati, numero di pagine fuori sede ecc.
Presentiamo infine alcuni software che sono in grado di esportare i propri documenti in modo da poter essere disponibili alla lettura su E-books reader: Calibre, un software free che è orientato alla conversione tra formati di documento così da potere sfruttare al meglio la visualizzazione del nostro lettore. Fornisce ad ogni modo un buon set di opzioni per raggiungere un risultato soddisfacente. OpenOffice.org, ha a disposizione degli addon che consentono l’esportazione dei propri testi in formati passabili direttamente ai lettori E-book.