In questo periodo si parla moltissimo di “verde” ovvero di conservazione dell’ambiente. Dai produttori auto a quelli di smartphone e computer stanno sempre di più cercando soluzioni che non compromettano le prestazioni dei prodotti ma che possano evitare che la natura che ci circonda sia danneggiata dal loro uso. Sembrerebbe, quindi, che finalmente  l’umanità si sia resa conto di come l’ambiente sia importante e che tutti, grazie a piccoli gesti, possiamo preservarlo. Non poteva mancare, quindi a questo appello un fenomeno che continua nella sua ascesa: i social network ed in particolare l’ormai conosciutissimo Facebook. Per questo Greenpeace, nota associazione che si occupa della salvaguardia dell’ambiente, è sul piede di guerra con il noto social network. Molti di voi si staranno sicuramente chiedendo: ma come fa Facebook a danneggiare l’ambiente se non è una cosa fisica ma semplicemente un sito web? Molti non sanno che nonostante un sito web non sia qualcosa di tangibile, esistono degli ambienti “fisici” che vengono utilizzati come server. In questi ambienti avviene un utilizzo di una buona quantità di energia e questa viene reperita in misura del 55% da carbone, che come si sa risulta essere molto inquinante.

La controversia nasce anche dal fatto che altri motori di ricerca come Yahoo o Google, hanno un consumo molto minore di energia che si attesta rispettivamente al 13% e al 34% mentre tutto il resto viene affidato a quelle che vengono chiamate energie “pulite” ovvero rinnovabili che invece il più famoso social network non ha mai preso in considerazione.

 
Per cercare di convincere gli ideatori di Facebook, Greenpeace ha deciso di lanciare una sfida: ha proposto di portare un progetto dove si possa ricavare più energia da fonti rinnovabili entro il 22 Aprile che è anche il giorno della Terra. Così quel giorno ci potrebbe essere un motivo in più per festeggiare.

Per incentivare ancora di più Facebook ad aderire al progetto, in numerose città si sono viste o si vedranno delle dimostrazioni che sono state denominate “Facebook, ci piaci verde”.

Ma si sono stabilite anche iniziative di tipo virtuale come per esempio “Unfriend Coal”: una pagina di Facebook dove le persone possono lasciare il proprio commento e si è già arrivati a 50.000 opinioni che verranno inviate direttamente alla sede centrale del social network.

Chissà che non si possa avere un ambiente sempre più pulito e sano!

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