Il 40% dei ragazzi di quell’età, infatti, dichiara di essersi imbattuto in qualche esperienza sgradevole durante la navigazione legata alla pornografia, al bullissimo, all’incontro con blog su temi complessi (droga, anoressia) e al furto d’identità.
I ragazzi europei dicono di andare in rete soprattutto per fare i compiti (85%), per giocare (83%), guardare video (76%), chattare (62%) e condividere materiali come video e immagini (39%). Secondo la ricerca, però, i genitori sono troppo spesso inconsapevoli di rischi e strutture dell’universo online.
Da QuoMedia